Chi manovra contro Claudio Fava e l’alternativa in Sicilia?

Premessa. Sono di parte.
Chi mi conosce sa che i miei rapporti con Claudio Fava risalgono al lontano 1984, a dopo l’omicidio mafioso di Giuseppe Fava, suo padre, nonché fondatore e direttore del mensile  I Siciliani, dove ho iniziato il mestiere di giornalista. Rapporti proseguiti negli anni con la condivisione di esperienze come quella politica della Rete (sono stato il suo addetto stampa e il più stretto collaboratore dal ’91 al ’94, all’Ars e alla Camera) e quella del ritorno in edicola dei Siciliani nuovi (1993-1996). Insomma, con Claudio abbiamo condiviso un pezzo di vita, “i migliori anni della nostra vita” potrei dire, usando un trito ma appropriato luogo comune. Perciò sono di parte, perché Claudio per me non è un candidato qualsiasi.
Sono di parte, ma i fatti sono fatti e, da qualsiasi parte li si guardi, tali restano: fatti.
Fino al primo pomeriggio di mercoledì 26 settembre Claudio Fava è stato il candidato delle sinistre alla presidenza della Regione siciliana. Poi è successo l’imprevedibile, l’inimmaginabile.

Iniziamo dall’ultima settimana d’agosto, quando il sito del Fatto diffonde la notizia di un sondaggio riservato, commissionato da Pd-Udc all’Ipsos di Pagnoncelli, che dà sorprendentemente in testa Claudio Fava, seguito da Micciché e, buon terzo, il candidato dei committenti, Rosario Crocetta; Nello Musumeci non era ancora candidato. Vane le smentite di Crocetta e sostenitori: l’istituto di ricerca conferma l’esistenza del sondaggio, ma tace sui dati; i committenti si guardano bene dal diffonderli. Sondaggi successivi danno tutt’altre previsioni, con un testa a testa Musumeci-Crocetta e Fava quarto, assai staccato. E’ possibile che in pochi giorni, in seguito alla scelta del candidato da parte del Pdl, ci sia stata una poderosa ripresa del candidato di Pd-Udc? Diciamo che tutto è possibile e chiudiamola qui.

Saltiamo a mercoledì 26 settembre.

SICILIA: CANCELLIERI,RISCHIO ESCLUSIONE PER CLAUDIO FAVA

NON RISPETTATI TEMPI DI PRESENTAZIONE LISTINO   

(ANSA) – ROMA, 26 SET – Ci potrebbe essere un problema legato al listino di Claudio Fava che lo escluderebbe dalle elezioni siciliane. Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, a margine del question time alla Camera.   

Cancellieri ha osservato: ”E’ un dato tecnico che approfondiremo, ma che temo fondato perche’ sembrerebbe non siano stati rispettati i tempi di presentazione. Sarebbe un dato oggettivo e sarebbe un’irregolarita’ difficilmente sanabile”; le norme elettorali, conclude, ”sono molto rigorose”.      Y99 26-SET-12 17:07 NNNN

Dunque, poco dopo le 17 di mercoledì l’Ansa e le altre agenzie di stampa diffondono questa “notizia”. In realtà una colossale bufala, poiché i tempi per la presentazione dei listini scadono venerdì e quello di Fava (come quelli degli altri candidati) non è ancora stato presentato e, dunque, per potere riscontrare “un dato oggettivo”, “un’irregolarità difficilmente sanabile” bisognerebbe essere veggenti. Non risulta che la ministra Cancellieri lo sia.

Circa due ore dopo il Viminale corregge il tiro.

SICILIA: VIMINALE, IRREGOLARITA’ FAVA SU RESIDENZA

(V. ”SICILIA: CANCELLIERI,RISCHIO ESCLUSIONE…” DELLE 17.07)   

(ANSA) – ROMA, 26 SET – In relazione ad alcune notizie relative ai requisiti della candidatura di Claudio Fava in occasione delle elezioni regionali in Sicilia, il Viminale precisa che ”il ministro Annamaria Cancellieri ha fatto riferimento non ai termini di presentazione delle liste, ma al requisito della residenza per l’iscrizione nelle liste elettorali”. (segue)      NE 26-SET-12 19:12 NNNN

SICILIA: VIMINALE, IRREGOLARITA’ FAVA SU RESIDENZA  (2)   

(ANSA) – ROMA, 26 SET – La legge siciliana prevede che un candidato alle elezioni regionali debba essere avere acquisito la residenza in un comune dell’isola al piu’ tardi 45 giorni prima della data della consultazioni. Il termine scadeva dunque il 13 settembre, mentre Fava – a quanto sembra – ha acquisito la residenza in Sicilia soltanto il 18 settembre, con 5 giorni di ritardo, dunque, rispetto a quanto stabilito dalla legge. (ANSA).      NE 26-SET-12 19:22 NNNN

Stavolta l’“irregolarità” sarebbe in un presunto ritardo nel trasferimento della residenza in Sicilia, non più nel listino.

Bene. Anzi, male.

Resisi conto della bufala messa in circolo, al Viminale si documentano e, con una nota ufficiale, chiariscono che le (presunte) irregolarità non stanno nel listino (ci voleva poco a verificare che la scadenza era due giorni dopo – avrebbero potuto farlo anche i cronisti parlamentari ma la Sicilia, si sa, è lontana da Roma…) bensì nel presunto tardivo cambio di residenza di Claudio Fava.

Di scorrettezza in scorrettezza, trattandosi ancora una volta di competenze dell’assessorato regionale agli Enti locali. Sarebbe bastata una nota in cui si smentiva il veleno messo in circolo in precedenza, chiarendo che la data di scadenza per la presentazione delle candidature e delle liste era (è) il 28 settembre. Invece no, si è voluto individuare un’altra “irregolarità” e offrirla alla stampa con tanto di comunicato ufficiale: Claudio Fava non è candidabile. Firmato, il ministro dell’Interno. Niente male per una che non ha alcun titolo per intervenire nella questione, che invece ha sollevato, aperto e chiuso. Definitivamente.

A quel punto la coalizione che lo sostiene entra in inevitabilmente fibrillazione: se Fava non è candidabile, bisogna trovare subito una nuova candidatura, raccogliere nuovamente – rapidamente – le firme a sostegno delle liste e del nuovo candidato nelle nove provincie e la relativa documentazione elettorale per evitare di essere esclusi dalle elezioni regionali del 28/29 ottobre. Il tutto, entro mezzogiorno del 28 settembre. Essì, perché se Fava dovesse essere escluso dalla competizione elettorale, anche le liste a lui collegate (Idv e Sel-Fds-Verdi) sarebbero escluse dalle elezioni. Rischiare? I segretari dei partiti, come sappiamo, non se la sono sentita di rischiare, anche perché la pubblica presa di posizione del Viminale non lascia ben sperare.

Quando ho cominciato a seguire la campagna elettorale di Claudio tramite il principale gruppo di sostegno su Fb (oltre 17.000 iscritti) sono andato a cercarmi la legge elettorale siciliana, modificata nel 2005, diversa da quella delle regioni a statuto ordinario e diversa da quella che ricordavo, quella “dei miei tempi”. Una botta di fortuna mi ha fatto trovare, nel sito della Regione, il testo della legge commentato da Livio Ghersi e Fabrizio Scimè, due alti funzionari della stessa Regione siciliana specialisti in legislazioni elettorali.
Ieri mattina, giovedì 27 settembre, quando i partiti, dopo una notte di consultazioni e trattative avevano già deciso di non rischiare insistendo sulla candidatura di Fava, su LinkSicilia ho trovato un intervento di Livio Ghersi, uno dei due firmatari del commento alla legge prima citata, che contesta le affermazioni del Viminale sulla presunta irregolarità temporale nel cambio di residenza. Per me, Ghersi, che ho personalmente conosciuto nel periodo in cui lavorai all’Ars con Claudio, nel gruppo della Rete, è un’autorità in materia elettorale e se si espone pubblicamente smentendo la ministra Cancellieri ritengo che non lo faccia per mettersi in mostra (non ne ha bisogno) ma per tentare di correggere in extremis un’informazione errata messa in circolo da fonte autorevolissima, che rischia di falsare in maniera irrimediabile – stavolta sì – le elezioni regionali siciliane.

Purtroppo, l’autorevole parere non fa recedere i segretari dei partiti che sostenevano Fava dall’intenzione di non rischiare e trovano una nuova candidatura, Giovanna Marano, dirigente della Fiom, degnissima e capacissima sindacalista che avrà Fava come vice, per mantenere in maniera visibile la continuità del progetto politico.

Chi mi conosce sa quanto io sia malpensante. Ma come si fa a non esserlo, in casi del genere?

L’unico candidato siciliano con possibilità di vittoria (vedi sondaggio riservato Pd-Udc), estraneo all’attuale maggioranza di governo e alla vecchia giunta regionale, nemico giurato dei potentati dell’isola, diventa oggetto delle determinanti esternazioni della ministra dell’Interno.
Chi ha (male) informato la ministra delle presunte irregolarità?
Chi ha (male) informato i giornalisti parlamentari delle stesse presunte irregolarità, spingendoli a interpellare la ministra?

Come mai la ministra non ha dirottato i giornalisti sull’organismo competente, cioè l’assessorato agli Enti locali della Regione siciliana?
Perché, al Viminale, una volta accortisi dell’errore, invece di limitarsi a correggerlo hanno voluto individuare un’altra “irregolarità” di Fava e renderla nota?

Chi aveva (ha) interesse a escludere Claudio Fava dalla “corsa” a Palazzo d’Orleans?
E’ legittimo sentire “puzza di bruciato” e porsi e porre domande, di fronte a interferenze inaudite come quelle del Viminale?

O è più comodo non porsi domande e fermarsi all’apparenza del presunto tardivo trasferimento della residenza di Fava da Roma a Isnello, magari ironizzando, com’è stato fatto, che “non sa dove sta di casa e vorrebbe governare la Sicilia”?

E’ avere la “cultura del complotto” sostenere – come sostengo, ragionando sui fatti – che in questa storia si è voluto fermare Fava per favorire altri?

Siccome sono malpensante, penso che chi sta dietro a questa losca vicenda s’è mosso prima della scadenza dei termini per la presentazione di candidature e liste perché non era assolutamente certo che un eventuale ricorso avrebbe sortito gli effetti sperati – metti che trovava dei giudici che non si lasciavano condizionare -; si è mosso prima – ottenendo l’intervento del Viminale – per avere la sicurezza che i partiti avrebbero accantonato Fava e che lui stesso, con senso di responsabilità, avrebbe fatto un passo indietro; chi sta dietro questa vicenda voleva essere certo di estrometterlo dalla scheda elettorale.

Se poi la manovra sortirà gli effetti sperati da chi l’ha congegnata e la candidatura di Giovanna Marano non possa rivelarsi valore aggiunto alla già solida candidatura di Claudio Fava, ritorcendosi contro chi rimesta nel torbido, lo diranno le urne la sera del 29 ottobre.

Informazioni su Sebastiano Gulisano

Siciliano, anzi jonico-etneo trapiantato a Roma. Cane sciolto, curioso, giornalista per passione civile (ma questa non è una testata giornalistica - e si vede). Disadattato, ché mi pare che di civile in giro ci sia sempre meno. Sognatore: cioè fesso.
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19 risposte a Chi manovra contro Claudio Fava e l’alternativa in Sicilia?

  1. incazzatonero ha detto:

    Sono grande estimatore e amico di Claudio Fava ma… Credo che ci siano delle leggi e delle scadenze e che chi non le rispetta ne paga le conseguenze chiunque esso sia. Credo che sia apprezzabile il suo tentativo di difesa tanto quanto inutile. E’ palese che c’è stata UNA GRAVISSIMA SBADATAGGINE uno scarto di 5 giorni sui termini… Non si tratta di 24 ore.

    Sono molto amareggiato non tanto per l’enorme SBADATAGGINE, che secondo me non doveva capitare, ma ancora di più perché NESSUNO HA CHIESTO SCUSA. Nemmeno Fava.

    Per la SBADATAGGINE e per l’incapacità di CHIEDERE SCUSA personalmente non voterò mai più ne Fava ne i partiti che lo sostengono.

    Cordialmente
    Incazzatonero

  2. Che Fava e il suo staff avrebbero fatto bene a puntare la sveglia un po’ prima, visto che hanno iniziato la campagna elettorale da metà giugno, è fuor di dubbio. Però che sia “palese” lo scarto di 5 giorni è una sua (e di altri, anche autorevolissimi) interpretazione che non condivido, confortato dal parere di Ghersi. E quand’anche fosse così – cosa che non è – le domande che ho posto nel testo manterrebbero ugualmente identiche forza e necessità di risposte.
    Altrettanto cordialmente e altrettanto incazzato (anche con Claudio e il suo staff).

  3. Luca ha detto:

    Si è vero, c’è chi ha sbagliato e dovrà per questo renderne conto, perlomeno al proprio partito… ma possibile che nessuno si indigni per il fatto che una legge di una delle regioni della repubblica discrimina gli stessi italiani? In modo incoerente peraltro dato che per provinciali e comunali tale norma non è presente. Siamo davvero arrivati al punto in cui un qualsiasi italiano non è libero di candidarsi in una parte del territorio repubblicano? Assurdo se poi consideriamo le norme europee che prevedono la candidabilità in tutta l’unione, ma noi siamo lenti a recepire…

  4. Franco ha detto:

    Mi dispiace caro Sebastiano…una volta tanto non sono d’accordo con te….cercare complotti a qualsiasi costo è estremamente pericoloso….la verità è che certi partiti in Sicilia, dopo furiose faide, sono finiti in mani sbagliate, spesso autoreferenziali, incompetenti e forse con intelligenza con il “nemico” ( in questo caso il pd).

    • Franco, io non cerco complotti a qualsiasi costo. ho solo messo in risalto una anomalia enorme: il ministero dell’Interno che indaga sulla legittimità di una candidatura non ancora formalizzata. fosse successa nella Russia di Putin si sarebbe sollevata l’intera opinione pubblica “democratica” planetaria, succede in Italia ed è “meno male: ha salvato le liste di sinistra”. tutto qui.
      No, in realtà faccio di più, dico che tutto ciò conviene all’asse Pd-Udc e al loro candidato. Questa è una mia opinione, non condivisibile. l’altro, invece, è un fatto inconfutabile. purtroppo per tutti noi.

  5. Renzo C ha detto:

    Egr. Gulisano,
    non ho arte né parte, però mi permetto lo stesso di dire quanto segue.
    Che Claudio Fava o il suo staff – ammesso e non concesso che esista – abbia commesso l’ errore di non informarsi per tempo di quali fossero le regole della regione Sicilia per le elezioni, direi che è palese.
    L’ errore è sempre possibile, sarebbe meglio evitarlo, ma a volte capita di sbagliare.

    Nell’ intera vicenda vedo però anche un lato positivo, ed è lei a fornircelo nel suo articolo.
    Da quanto posso capire, se non fosse emerso per tempo questo errore, l’ intera lista sarebbe stata esclusa dalla consultazione, e questo sì che sarebbe stato gravissimo.
    Un banale errore formale avrebbe escluso una parte politica dal poter partecipare alla tornata elettorale.
    Viceversa, e con tutti i distinguo che lei giustamente pone, hanno potuto rimediare per tempo, mettendo Giovanna Marano come capolista.

    Pertanto, se ho interpretato bene ciò che lei ha scritto, è andata meglio così, perchè altrimenti sarebbe stata esclusa l’ intera lista per una banale svista.
    Le regole ci sono, e apprezzo che Fava ne abbia preso atto senza (al momento e che io sappia) fare il casotto tipico in casi come questi: mi torna in mente analoga vicenda nel Lazio con la lista PDL, anche se quella abbiamo poi visto che forse era meglio se l’ avessero esclusa fin dal principio.
    Ma il vulnus, evocato a gran voce, sarebbe stato non avere sulla scheda elettorale la parte politica che tanti avrebbero poi votato (adesso spero siano pentiti) e questa eventualità in effetti sarebbe stata poco apprezzata dall’ elettorato.
    In Sicilia ciò non avverrà, grazie ad un tempestivo allarme, pur con tutte le anomalie che lei sottolinea.
    Alla fine della fiera, è una vicenda che si presta ad essere letta in due modi diversi, anche se diametralmente opposti.

    Cordiali saluti

    Renzo C

    • Renzo, solo un appunto sulla presunta analogia con il Pdl nel Lazio. Lì le liste erano state presentate, sono state riscontrate irregolarità e sono state escluse; qui non era ancora stato presentato un bel niente quando il Viminale è entrato a gamba tesa. Non mi pare una differenza da poco.

      • Renzo C ha detto:

        Certamente non è una differenza da poco.
        Ma lasciando perdere le analogie, il fatto di essersi accorti per tempo che Fava non era candidabile, ha perlomeno permesso che la lista rimanesse in lizza.
        Ribadisco, l’ errore è sempre possibile, e se l’ intervento del Viminale può essere interpretato come malevolo, può anche essere visto come un salvataggio in extremis per avere la lista in corsa alle elezioni.
        Non sarebbe stato peggio apprendere che, stante la norma di legge, la lista era esclusa in toto?
        Secondo me sì.

  6. francesco fazio ha detto:

    Caro Sebastiano,
    ti conosco dai tempi della Pantera e sulla tua onestà intellettuale metto la mano sul fuoco. Apprezzabile il tuo grande amore per Claudio Fava e la difesa ad oltranza di un amico e di un leader politico, ma credo che quello di cercare vittime e carnefici sia una costante all’interno della sinistra. I fatti dicono purtroppo che ci sono irregolarità, anche contestabili, ma a rischio esclusione. Un Partito come Sel e lo staff di un politico che partecipa ad una gara così importante e delicata dovrebbe chiedere scusa per aver mostrato il fianco a possibili complotti . Io come elettore e militante simpatizzante catanese di SEL mi sento deluso e mortificato ma allo stesso tempo contento che sia emersa la candidatura di una donna che ha nella sua storia battaglie nella FIOM. Non cercherei falsi motivi o altre responsabilità per ciò che è accaduto, piuttosto chiederei allo staff di Claudio di fare un passo indietro come un Compagno dovrebbe in certi casi fare e ammettere questo banale e imbarazzante errore.
    un abbraccio
    Francesco Fazio

    • Ciao Francesco, piacere di ritrovarti 🙂
      quindi per te è normale che il Viminale indaghi su un candidato prima ancora che questo formalizzi la propria candidatura?
      mi sembra la storia del dito e la luna. te lo dico con lo stesso affetto di allora 🙂

  7. Un’altra cosa, a scanso d’equivoci anche non detti. Non voto in Sicilia ma nel Lazio (ho la residenza a Roma dal ’98) e non sono iscritto ad alcun partito. Sono di sinistra, indiscutibilmente e orgogliosamente e cane sciolto che più sciolto non si può.

  8. Franco ha detto:

    io purtroppo voto in Sicilia e, per quel poco che conto, avevo già iniziato a lavorare per Fava, pur sapendo del personale che lo circonda…uno di questi, ad esempio, alcuni anni fa,dopo essere stato eletto anche con il mio voto, dopo pochi mesi si scoprì di non essersi messo in aspettativa, essendo funzionario regionale, come la legge impone. e fu estromesso. questo signore è Ottavio Navarra che passa per essere un editore. capisci quindi di chi stiamo parlando? loro già sapevano fin dai primi di settembre. a questo punto meglio che si sia scoperchiato il coperchio prima, è paradossale, ma è così!!!
    Ecco perché sul mio profilo FB ho scritto:
    “E’ IL MOMENTO DI ISNELLO !!!
    Le “FROTTOLE”…. sono una testimonianza della tradizione musicale e culturale del piccolo centro madonita.”
    ciao…..
    Franco Lo Re

    su La Repubblkca di oggi si legge:
    “LA NORMA DIMENTICATA
    È un week-end di inizio settembre, a ridosso di una domenica utile, per il popolo delle elezioni, alla presentazione dei simboli dei partiti. Simone Di Trapani, responsabile organizzativo di Sel in Sicilia, si ricorda improvvisamente di un “particolare”: Claudio Fava, l’alfiere della coalizione, potrebbe non avere la residenza in Sicilia. Un dubbio che emerge dai ricordi della presentazione di una vecchia candidatura alle Europee. Di lì una semplice telefonata a Fava: “Claudio, ma sei sempre residente a Roma? “. La risposta è affermativa e gela l’intero staff.””

  9. Antonio ha detto:

    Dilettanti allo sbaraglio. Ma la cosa che fa male di più è che questi stessi per giustificare le loro mancanze si mettono alla ricerca di complotti messi in atto da carnefici più o meno professionisti.
    Ma finiamola una volta per tutte e cerchiamo di essere seri. Una classe dirigente che tale vuole diventare non può commettere questi errori e nel momento in cui questo succede deve avere la dignità di chiedere scusa agli elettori e fare un passo indietro in silenzio.

  10. Manfredi Giffone ha detto:

    Mi spiace ma in questo caso, da quello che si legge nei vari articoli, le chiacchiere stanno a zero: si sono dati la zappa sui piedi. E se la propria bandiera sono l’onestà e il rispetto della legalità, non ci si può difendere accusando vizi di forma. Per il resto, dal mio punto di vista, anche ci fosse stata la Spectre a complottare contro la candidatura di Fava non importerebbe nulla. (E comunque bisogna essere realistici. Le regionali siciliane non sono un pranzo di gala e un candidato dovrebbe essere pronto a difendersi da ogni tipo di attacco lecito o illecito).

  11. laura ha detto:

    o forse vendola l’ha richiamato all’ordine altrimenti il pd l’avrebbe sbattuto fuori dal centrosinistra e addio poltroncina da ministro. Sono situazioni (nazionale e regionale) con due linee politiche agli antipodi…
    Per questo stranamente un politico di lungo corso come fava non ha guardato il calendario (ops) e non s’è informato (riops), e per questo il sindaco del comune dove avrebbe dovuto risiedere, di sel pure lui, non conosceva le leggi e non l’ha avvertito (opsopsops)…capita.
    c’è chi compra e c’è chi vende.
    “ti devi togliere da lì, ora!”

  12. D. Valter Rizzo ha detto:

    Aggiungo alcuni dettagli che ho raccolto e verificato come si dice “sul campo”. La “pratica” relativa all’iscrizione di Claudio Fava nelle liste elettorale del Comune di Isnello, viene inviata nel pomeriggio di martedì 25 alla commissione circoscrizionale presso il Tribunale di Termini Imerese, un comune che,giusto per pura coincidenza, è feuduto elettorale di due notissimi esponenti del Pd e di Grande Sud. Siamo a martedì pomeriggio. La questione viene esaminata verosimilmente nella mattina di mercoledì e Fava viene cancellato, non so se legalmente, dalle liste elettorali perché la sua residenza è arrivata con 5 giorni di ritardo rispetto ai 45 giorni famosi. Siamo a mercoledì mattina. Mercoled’ pomeriggio il funzionario del Comune di Isnello riceve la notizia ufficiale. Quasi in contemporanea il Ministro Cancellieri lancia il primo proclama alla fine del question time. Il resto è storia nota.
    Le domande che si Pone Gulisano sono più che legittime e non si tratta di dietrologia. Il Ministro dell’Interno passa il suo tempo a monitorare tutte le candidature che ancora si devono presentare? Lo fa soprattutto in una Regione dove a norma di Statuto (e dunque di Costituzione) il Ministro non ha alcuna competenza? Perché il Ministro Cancellieri “monitorava” la candidatura di Fava? Chi l’ha informata (commettendo anche un macroscopico errore per la foga) in tempo reale dell’esclusione di Fava dalle liste elettorali in modo che potesse intervenire per avviare l’operazione che portasse all’effetto domino politico che abbiamo poi visto manifestarsi? In questa losca vicenda hanno avuto un ruolo esponenti nazionali e regionali del Partito Democratico? Sono domande che pongo da giornalista, ma se fossi un Parlamentare le porrei nella sede opportuna chiedendo che il ministro rispondesse, come è suo dovere, davanti al Parlamento. Magari qualche Parlamentare dell’IdV potrebbe anche farlo.

    • Ignazio ha detto:

      Scusi Valter,ma invece di cercare quale fantomatica entità abbia “affossato ” la candidatura di Fava,perché non si riconosce che l’unico vero responsabile del pasticciaccio é proprio Lui,che invece di chiedere scusa a tutti i Siciliani che ci avevano creduto e a Lei per primo che su FQ non perdeva occasione per tesserne le lodi,blatera di complotti e cavilli burocratici incostituzionali.

      Fava ,suo malgrado,non riesce a espellere dalle sue caratteristiche comportamentali , quell’ aria tracotante di superiorità ,che lo rendono particolarmente inviso, a chi non abbia con lui consolidati rapporti di frequentazione,non me ne voglia Valter ,ma sono veramente deluso ,per le modalità scellerate di gestione della vicenda,che hanno permesso l’auto affondamento dell’unico candidato degno,per storia personale e passato politico,di essere votato.
      Ignazio De Luca

  13. Ignazio ha detto:

    Buongiorno Gulisano,secondo l’opinione che mi sono fatta, l’entrata a gamba tesa del Viminale ,ha permesso almeno di salvare le liste dal l’esclusione ,immagini,se questo cavillo giuridico,come irresponsabilmente lo definisce Fava,fosse saltato fuori magari domenica p.v.,e conseguentemente completa esclusione del cartello che appoggiava Fava.
    Fava fin da metà giugno aveva annunciato ,ancora prima di Crocetta, la sua discesa in campo,purtroppo non è stato in grado di gestire una competizione elettorale complicata come quella Siciliana non avendo né i mezzi né le persone giuste,per consigliarlo di evitare le sterili polemiche quotidiane con Crocetta o le alienanti dichiarazioni di consenso elettorale in quella parte di elettorato moderato che non si riconosce sulla legalizzazione di erba e sul riconoscimento delle coppie gay . Ritengo intollerabile ,infine ,che uno che si erge a paladino dei Siciliani vivi all’ estero in quel di Roma, per esigenze artistiche e professionali,ebbene se chi non riesce a sbarcare il lunario è costretto ad emigrare ,tanto di cappello,speriamo possa un giorno tornare,diversamente, ed incontenibile sale il mio sdegno ,quando personaggi illustri ,penso a Buttafuoco, scelgono di abbandonare la propria terra,per la bramosia di aumentare i già considerevoli guadagni
    Ignazio De Luca

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