La resistibile ascesa di Bettino Craxi

SCALETTAAlla fine del 1996 mi fu chiesto se fossi disponibile a lavorare a un libro sul 1980, anno che il mio committente nonché autore del libro stesso riteneva “di confine” tra prima e dopo, uno spartiacque nella storia d’Italia, in considerazione di tutta una serie di fatti infausti verificatisi in quell’anno, a partire, proprio il giorno di capodanno, dalla morte dell’anziano leader socialista Pietro Nenni, un paio di settimane prima del cruciale Comitato centrale del Psi che avrebbe confermato Bettino Craxi alla guida del partito. E proprio a Craxi è dedicato il primo capitolo di quel libro, per il quale, in sostanza, feci da ghost writer.

All’inizio, non avendo chiarissimo come avrei dovuto procedere, per il primo capitolo buttai giù la scaletta che si vede qui accanto. E iniziai a documentarmi e poi a scrivere. Dopo un po’, col dubbio di stare debordando, andai a trovare il mio committente e gli chiesi se il taglio che stavo dando andasse bene, mi rispose che no, non andava bene: avrei dovuto concentrami sul 1980 e, semmai, raccontare il prima, ma non avrei dovuto addentrarmi nel dopo. Chiarito questo aspetto, rimodulai il tutto e consegnai il capitolo come mi veniva richiesto. Ma quel capitolo sbagliato, monco rispetto alla scaletta iniziale delle ultime due parti, mi è rimasto. Sebbene abbastanza documentato, racchiude il mio punto di vista sulla parabola di Bettino Craxi, senza la pretesa di ergermi a storico, ché non lo sono: ho messo in fila una serie di fatti, riportando le fonti. Tutto qui. E, in ogni caso, a guardarla oggi, quella scaletta, mi pare pure monca sotto l’aspetto ideologico, sugli elementi culturali che produssero la mutazione del Psi da partito socialista a “liberalsocialista” e della scelta del “libero mercato” come orizzonte economico.

Quel capito sbagliato lo socializzo, dando così il mio contributo non dico al dibattito in corso, ché non esprimo chissà quali idee, ma alla ricostruzione di una serie di fatti che mi sembrano dimenticati.

Bettino Craxi (1997)

Informazioni su Sebastiano Gulisano

Siciliano, anzi jonico-etneo trapiantato a Roma. Cane sciolto, curioso, giornalista per passione civile (ma questa non è una testata giornalistica - e si vede). Disadattato, ché mi pare che di civile in giro ci sia sempre meno. Sognatore: cioè fesso.
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